Rivoluzione calendario: addio alla vecchia sosta nazionali, dal 2026 nasce la "maxi-finestra" autunnale
- by Lorenzo Serafini
Quella di ottobre 2025 rischia di passare alla storia come una delle ultime "soste vecchio stampo". La FIFA ha tracciato la rotta per il futuro: dal post-Mondiale 2026, il calcio internazionale cambierà pelle per salvaguardare lo spettacolo e la salute dei protagonisti.
Mentre i campionati osservano il tradizionale stop di ottobre per lasciare spazio alle nazionali, all'orizzonte si profila una svolta epocale per il calendario calcistico mondiale. Il piano della FIFA è ormai chiaro e operativo: a partire dalla stagione 2026/2027, diremo addio alla frammentazione autunnale che per decenni ha scandito i ritmi della stagione sportiva.
Il cambiamento, ratificato per ottimizzare l'agenda internazionale fino al 2030, prevede una modifica sostanziale delle finestre dedicate alle selezioni. La tradizionale doppia pausa – quella di settembre e quella di ottobre, spesso criticate per la loro vicinanza e per l'impatto traumatico sulla continuità dei club – verrà abolita. Al suo posto, la FIFA introdurrà una unica, grande finestra autunnale di 16 giorni.
Come funzionerà la "Maxi-Sosta"
Secondo il nuovo schema, i campionati si fermeranno per un periodo più lungo, indicativamente tra la fine di settembre e l'inizio di ottobre (con date previste dal 21 settembre al 6 ottobre 2026). In questo lasso di tempo, le nazionali non si limiteranno alle canoniche due partite, ma ne disputeranno quattro consecutive.
I motivi della svolta: meno viaggi, più riposo
La ratio di questa riforma è duplice. Da un lato, si mira a ridurre lo stress fisico e logistico dei calciatori: accorpare gli impegni significa abbattere drasticamente il numero dei voli intercontinentali, permettendo agli atleti di gestire meglio il jet-lag e il recupero. Dall'altro, i club potranno tirare un sospiro di sollievo: pur perdendo i giocatori per un periodo continuativo più lungo, eviteranno il logorio del "parti e torna" due volte in trenta giorni, garantendo una maggiore fluidità ai campionati nazionali una volta ripresi.
Le altre finestre rimarranno sostanzialmente invariate: confermate le soste di novembre, marzo e giugno. Ma è l'autunno del 2026 a segnare il vero spartiacque. Quella che stiamo vivendo in questo ottobre 2025 è dunque una fase di transizione: l'ultimo valzer di un calendario destinato ad andare in pensione per lasciare spazio a un calcio sempre più razionalizzato e globale.
