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GRIFONE IN FINALE, BATTUTO L’ATLETICO ARDEA. IL SOGNO DOPPIETTA AD UN PASSO

by Leonardo Musio

Al Centro Logistico della Guardia di Finanza di Villa Spada semifinale di ritorno della Coppa Lazio Promozione. Grifone Gialloverde contro Atletico Ardea. All’andata la formazione militare aveva strappato un 1-2 in casa dei biancocelesti con reti di D’Angeli e Francucci. Per l’Atletico la marcatura di Federici, capocannoniere della competizione con ben 10 centri.

Non ci sono supplementari in caso di parità e, in caso di vittoria di misura dell’Ardea, passerà la squadra che avrà segnato il maggior numero di gol in trasferta nel corso delle due gare.

Partita che inizia fortissimo, tante occasioni. Mastrogiovanni dà il via alle danze con un tiro da fuori. Ci prova anche Oi a giro poco dopo, mandando out. Di là Tozzi poco dopo spedisce la sfera alta di testa: due minuti dopo, però, non sbaglia, incornando l’1-0. Qui la partita cambia, la grande intensità lascia spazio a una gara più tattica. Alla mezz’ora Somma è protagonista di una bella parata, mentre a fine primo tempo Aglietti si divora il raddoppio dopo un bel filtrante.

Pronti-via e segna Mastrogiovanni nel secondo tempo, ma passano pochi istanti e Aglietti fa un gran gol di potenza e intelligenza sul primo palo, riportando la situazione “due gol sopra” per la squadra di Berruti. Non c’è pausa e dopo qualche giro d’orologio segna ancora l’Atletico, con un colpo di testa sul primo palo da corner di Italiano. Da questo momento, gara di sofferenza e maturità per i padroni di casa. Tozzi sbaglia da due passi con il sinistro al volo, poi Seferi manda all’incrocio dei pali dai 30 metri, sfiorando il ribaltamento del verdetto. Lahrach tira fuori di poco, ancora un paio di occasioni, con Somma che salva una rete di piede da terra. Nei minuti di recupero Rodio la chiude con tap-in da contropiede.

Gialloverdi in finale con ancora viva la possibilità del double. Una gara tosta contro un avversario che ha dato filo da torcere. Un po’ di fortuna, un po’ di cinismo, tanta bravura.